Buttandosi di nascosto su un carro, per passare inosservato con delle stoffe e vari oggetti che si trovavano lì si costruì una maschera simile a quella che portavano le altre persone.buio.
Dopo un po’ di minuti che piangeva iniziò a sentire dei rumori metan angolo
vide un uomo in un camice bianco che lavorava con uno strallici,.
Disperato andò in un angolo nascosto dalla strada dove si teneva il carnevale, perchè di questo si trattava, e si mise a piangere in un angolo no marchingegno vdere e blu. Giacomino chiese di cosa si trattava, ma l’uomo si agitò subito e rispose:”Niente! Niente…”. Ma notando i vestiti Giacomino chiese da che anno venisse. L’uomo si stupì molto di quella domanda e rispose: “dal 3000….E tu?”. Giacomino rispose: “Dal 2000!”. Ci furono un paio di occhiate scrutatorie tra i due, ma alla fine l’uomo si rivelò dicendo: “Io sono il dr. Mariangela, e sto cercando di ritornare a casa!”.
E Giacomino a sua volta: “Io sono Giacomino, e pure io desidererei tornare a casa mia!”.
“Io sarei in grado di riportare a casa entrambi, ma avrei bisogno di alcuni oggetti particolari…” disse lo sconosciuto.”Quali oggetti?” chiese Giacomino. “Una clessidra, dei vestiti tipici, una bevanda energetica” rispose. “Vado subito a cercarli” fu la risposta.
Giacomino in realtà non sapeva da dove cominciare, ma si ricordò che vicino a Venezia c’è la città di Murano, dove da secoli si producono manufatti in vetro, lì sicuramente avrebbe trovato una clessidra.
Infatti fu così, trovai la clessidra, ma non avevo i forini per comprarla. Me li guadagnai vendendo, ad alcuni che non ne avevano trovata una, alcune delle mie maschere che mi ero fatto dentro al carro. Fu così che ebbi la clessidra.
La seconda cosa che avrei dovuto prendere sarebbero stati dei vestiti tipici del tempo. Li trovai in una bottega a Piazza San Marco e li comprai con i fiorini che mi ero guadagnato prima.
In quanto alla bevanda energetica non sapevo proprio come fare, ma, passeggiando di fianco ai canali di Venezia, vidi un uomo, un marinaio direi, che mi chiese se volevo bere qualcosa, all’inizio pensando si trattasse di alcolici rifiutai, poi dopo che mi ebbe spiegato che si trattava di un cocktail non alcolico, mi decisi a provarlo. Ne rimasi più che soddisfatto, e così me ne feci dare una caraffa.
Pensai che andasse bene come bevanda energetica, quindi tornai dallo scienziato, il quale mise in moto la sua creazione, ma, quando stavo per salirci, sentii un suono fisso e squillante e non capivo che cosa fosse, ne parlai pure allo scienziato, ma alla fine…Aprì gli occhi e mi accorsi che era la sveglia di camera mia!