Relazione presentazione Progetto Nuove Sedi
La presente relazione ha come scopo quello di illustrare in maniera semplice e chiara il progetto delle nuove sedi scout da destinarsi al Gruppo Agesci Magreta 1.
Il Progetto è stato voluto e ideato dall’ Associazione amici del Magreta 1 con la finalità di promuovere l’intervento di realizzazione di nuove strutture per le attività del gruppo
Gruppo scout Magreta 1:
Il gruppo scout Agesci Magreta 1 nasce nel 1986 con il sostegno del gruppo Formigine 1 e della Zona di Modena, da allora svolge con continuità il proprio servizio educativo sul territorio di Magreta e Corlo.
Dal 2001 al 2003 a sua volta il gruppo Magreta 1 ha sostenuto la formazione dei capi per l’apertura del gruppo Baggiovara 1.
Il Magreta 1 è attualmente composto dalla comunità capi e da 5 unità miste, due branchi (per lupetti e coccinelle dagli 8 ai 12 anni), un reparto (per resploratori e guide dagli 12 ai 16anni), un noviziato ed un clan (per ragazzi dai 16 anni in poi), per un totale di circa 100 iscritti.
La storia del Magreta 1 (1985-2015)
Il gruppo scout Magreta 1, a differenza di molti altri nella zona di Modena e forse in Italia, ha potuto usufruire nell’arco temporale che va dal 1985 al 2014, di una certa fortuna in fatto di sedi e spazi aperti disponendo di strutture sopra la media dove svolgere le attività grazie alla provvidenza e all’instancabile volontà di capi, ragazzi e genitori.
E’ il lontano 1985 quando un gruppo di intraprendenti genitori decidono di completare l’offerta educativa della parrocchia con la creazione di un “reparto”, ispirato al metodo educativo AGESCI, raccogliendo consensi da parte di tutta la comunità.
Gli esploratori e le guide hanno bisogno di spazi coperti per svolgere le attività ed anche di spazi aperti dove poter giocare e vivere più da vicino l’avventura secondo il metodo educativo scout.
La provvidenziale offerta di un compaesano, che mette a disposizione gratuitamente una “vecchia” casa padronale in disuso, a pochi passi dal centro del paese e dotata di molte stanze e cortili esterni, favorisce anche la nascita di un clan e di un branco.
La prima sede del Magreta 1
In pochi anni il gruppo scout Magreta 1 prende sempre più vigore aumentando il numero dei ragazzi in tutte le età.
Nel 1988 il gruppo deve lasciare la sede, in quanto il proprietario cede lo stabile a terzi. Ospitati dalla parrocchia continuano le attività del gruppo scout.
E’ in questa fase che la voglia di fare e di non arrendersi dei capi e dei genitori dei ragazzi fa la differenza. Nel 1988, dopo quasi un anno passato in locali prestati dalla parrocchia e condivisi con altre attività, viene concesso in affitto un lotto di terreno agricolo nella prima campagna del paese, a pochi passi dalla chiesa parrocchiale, comodamente raggiungibile a piedi o in bicicletta anche dai più piccoli; mancano però le strutture che saranno ricavate dal recupero di prefabbricati utilizzati per far fronte all’emergenza terremoto avvenuto nel 1976 in Friuli Venezia Giulia.
Parte così l’impresa per la realizzazione di fatto delle sedi, una pattuglia costituita da genitori con voglia di fare, spronati e accompagnati da capi entusiasti e da figli che elettrizzano l’aria di casa al rientro dalle attività del sabato o dalle caccie domenicali, partono in direzione Friuli recuperando due casette prefabbricate in legno e acciaio di circa 120 mq ciascuna, ed una in pannelli di cemento armato di circa 180 mq.
Genitori e capi durante il recupero delle strutture in Friuli
L’avventura è appena cominciata, ma il già affiatato gruppo di capi e genitori che indossano il cappello da pionieri si allarga, ingloba altre persone e amici. Ognuno mette sul tavolo le proprie competenze, le proprie capacità, come una grande squadriglia che si accinge ad affrontare l’impresa.
I prefabbricati in fase di montaggio a Magreta: 1988-1989
Nel 1989 dopo varie attività di autofinanziamento, di piccole ma numerose sponsorizzazioni, sabati, domeniche e molte serate passate in cantiere, il gruppo Magreta1 ha le nuove sedi.
1989: Esploratori e guide intenti a tinteggiare l’esterno del salone
Nel 1989 il Magreta 1, oltre ad avere le nuove sedi per tutte le branche, viene censito ufficialmente dalla Zona di Modena come gruppo scout con tutti i crismi dettati dall’Agesci.
La nuova sede realizzata è vista, in quegli anni, non solo come luogo di attività scout e ricreative per tutta la comunità, ma come esempio di come con poca disponibilità di materiale, ma tanta volontà e coesione si possa fare tanto.
A favorire ciò anche il periodo: in quegli anni la burocrazia e le norme che regolavano quel tipo di interventi erano meno restrittive e conservative.
1989: Un momento di festa durante l’inaugurazione delle sedi
Nel dettaglio, le sedi erano composte da due unità di 120 mq ciascuna, una dedicata alla sede di reparto con tanto di magazzino attrezzature e l’altra alla tana del branco e clan-noviziato. La struttura principale ospita un salone di circa 120 mq, una cucina attrezzata, 5 servizi igienici, più uno per i diversamente abili, una piccola stanza jolly.
Ogni struttura era fornita di impianto di riscaldamento a gas metano.
L’area verde a disposizione era di più di 4000 mq, suddivisa in due grandi prati, prevalentemente utilizzati dal reparto e dal branco. Non mancavano piante, aiuole ed una piccola area di preghiera dedicata alla Madonna di Medjugorje, che sempre ci ha accompagnato. Insomma c’era tutto quello che poteva servire a trasmettere ed educare secondo il metodo scout, e anche altro perché i ragazzi erano liberi di giocare, esprimersi e divertirsi in sicurezza.
Il salone polivalente provvedeva a soddisfare tutte le attività scout ed extrascout, sostenendo il sistema sedi, era infatti utilizzato ed affittato per realizzare pranzi-cene di autofinanziamento, a disposizione di chi voleva realizzare rinfreschi per battesimi, comunioni e cresime, a disposizione per feste di compleanno, attività parrocchiali, attività per il recupero sociale e per i disabili, insomma a disposizione della comunità delle sue esigenze ed iniziative.
Grazie a queste piccole, ma continue entrate, il gruppo può sostenere le spese di esercizio, manutenzione ordinaria e straordinaria delle sedi, di attrezzature varie ed eventuali per le attività con i ragazzi.
Il meccanismo è sempre funzionato alla perfezione, il Magreta1 è riuscito a mantenere in ordine le strutture e sostenere in parte le proprie attività in piena autonomia per parecchi anni ma nel 2013 dopo vari posticipi sulle scadenze del diritto sull’area messa a disposizione 25 anni prima, arriva la richiesta finale e non derogabile da parte della proprietà di abbandonare l’area.
L’area viene sgomberata, le strutture che fungevano da sedi di reparto e di branco smontate e stoccate in un luogo messo a disposizione da qualche genitore di oggi, mentre il salone polivalente viene demolito in quanto irrecuperabile.
Oggi il Magreta 1 porta avanti le proprie attività negli spazi messi a disposizione della parrocchia all’interno dell’oratorio. La comunità parrocchiale negli ultimi anni è notevolmente cresciuta e le strutture, rispetto ad una ventina di anni fa’, sono estremamente sfruttate e sottodimensionate per accogliere in pianta stabile il gruppo scout che negli anni si è ulteriormente arricchito di un secondo branco; si sente quindi la necessità di ricreare, seguendo la logica odierna, quella “situazione” sedi, non per darsi un identità, in quanto il gruppo è prima di tutto fatto di ragazzi e di capi, ovvero di persone, ma per poterla rafforzare rimarcando quella virtù di volontà e di tenacia che lo ha contraddistinto per più di 25 anni.
Associazione Amici del Magreta 1:
Per sostenere il gruppo scout nella gestione burocratica della realizzazione e del mantenimento della nuova sede, la comunità capi insieme ad alcuni genitori disponibili, ha deciso di fondare questa associazione aprendola a tutta la cittadinanza e non solo alle persone coinvolte direttamente nell’attività scout, con l’intento di poter offrire spazi nuovi a tutta la comunità attraverso un progetto il più partecipato possibile.
Il progetto delle nuove Sedi Scout:
L’amministrazione comunale, nella stesura del Piano Strutturale Comunale di Formigine in prospettiva del piano attuativo AUC3 che prevedeva la demolizione delle vecchie Sedi Scout, ha destinato un’area denominata AUC7.4 con destinazione d’uso Sedi Scout o attività educative di prima infanzia. Il terreno di quest’area è di proprietà della fondazione diocesana Franchini e Palmieri.
L’area di proprietà della fondazione Franchini Palmieri, sarà data in uso all’associazione Amici del Magreta 1, a mezzo della concessione di un diritto di superficie, titolo necessario per procedere alla presentazione del progetto in oggetto ed alla conseguente realizzazione della struttura.
Estratto PSC
Il progetto che andremo ad illustrare è contestualizzato nell’area sopra descritta. Tiene in considerazione gli indici urbanistici previsti da PSC, la dislocazione geografica dell’area, la geometria del lotto e le vie di accesso sia pedonali che carrabili, le aree da destinarsi a verde.
L’area in oggetto è adiacente ad una zona di espansione residenziale già completamente urbanizzata.
Foto aerea dell’area e delle urbanizzazioni in corso
La struttura ricreativa sarà composta da 3 fabbricati distinti disposti a corte con area cortiliva che affaccia sull’area verde. Ciascun edificio è stato pensato ad un solo piano con accesso diretto e servizi igienici interni. Il fabbricato centrale svilupperà una superfice di circa 230 mq, mentre i due laterali saranno intorno ai 130 mq cadauno (misure di superficie lorda costruita). La scelta di avere edifici su unico piano è dettata da più ragioni, in primo luogo si è cercato di favorire l’abbattimento delle barriere architettoniche, ed in secondo visto il tipo di attività svolte dai ragazzi si è puntato sulla fruibilità e sull’integrazione con l’area verde.
Le superfici dei singoli edifici, rispetto alle sedi precedenti, sono state incrementate del 10%, questo per questioni tecniche dettate dalle nuove performance in ambito antisismico e di risparmio energetico cui devono rispondere oggi gli edifici di nuova costruzione, ma anche per questioni pratiche, ovvero per garantire quel minimo di agio in più nella vivibilità dei luoghi dettato dalla continua crescita del gruppo, ma senza strafare a dimostrazione del fatto che gli spazi precedenti erano idonei per lo svolgimento delle attività scout.
Sviluppo e disposizione dei fabbricati
Vista dei fabbricati dalla corte interna
La Tana dei Lupetti, per le attività della Branca L/C, svilupperà una superficie di 128,00 mq, verrà realizzata recuperando e integrando una delle due baracche in legno prefabbricate delle sedi precedenti, che attualmente sono state smontate e stoccate in un magazzino nei pressi di Magreta. Il prefabbricato è un edificio a struttura metallica tamponato con pannelli sandwich di legno e isolante, finito esternamente con un perlinato di legno di abete.
Per l’adeguamento sismico dell’edificio è stato necessario raffittire i telai portanti. Questa operazione, per integrare le strutture, ha reso necessario il sacrificio del secondo prefabbricato infatti da questo per esigenze di adattabilità e di costo di realizzo , dopo un’attenta analisi, sono stati prelevati i componenti necessari.
Vista della Tana dei Lupetti
Per adeguare l’involucro termico agli standard energetici attuali verrà aggiunto sulle pareti verticali, recuperate e restaurate, un rivestimento esterno con materiale coibente, adeguatamente dimensionato, in lana di roccia rifinito esternamente con un rivestimento in doghe di legno di larice a vista; in copertura verrà realizzata una coibentazione con lana di roccia, uno strati di ventilazione e a finire un manto di copertura in lamiera preverniciata spessore. I serramenti, nuovi, saranno in legno a doppia battuta con guarnizioni a tenuta e vetro basso emissivo.
Sezione e particolari costruttivi
Sezione e particolari costruttivi
La Sede del Reparto per le attività della Branca E/G, svilupperà una superfice di 134,00 mq e verrà realizzata in legno con sistema costruttivo detto Blockhouse. Questo tipo di fabbricato è caratterizzato dalla particolare tecnica costruttiva ottenuta con la sovrapposizione di più travi in legno di abete disposte orizzontalmente e terminanti con il classico giunto d’angolo per legare gli spigoli dell’edificio.
Immagine esemplificativa della Blockhouse
Le pareti portanti in legno rimangono a vista sul lato esterno, mentre sul lato interno per garantire adeguata coibentazione termica, viene realizzata una controparete con adeguato spessore di isolante in lana di roccia finita con un rivestimento in perlinato di abete. La copertura, composta da più strati, sarà realizzata con travi di legno lamellare, sopra alla travatura portante verrà posato un perlinato a vista in abete accoppiato con uno strato di irrigidimento in legno tipo OSB, una barriera frenovapore, una coibentazione di lana di roccia, sarà poi realizzata la listellatura di ventilazione e completata con manto in lamiera grecata preverniciata. I serramenti saranno in legno a doppia battuta con guarnizioni a tenuta e vetro basso emissivo.
Particolare parete
Particolare copertura
La geometria dell’edificio in Blockhouse riprende la forma della sede prefabbricata che si è deciso di recuperare, avrà dunque una pianta rettangolare con copertura monofalda di pendenza di circa il 10 %. Questa scelta architettonica deriva dal posizionamento simmetrico dei due edifici rispetto alla corte interna e anche dal desiderio di dare continuità alle forme oramai familiari della sede precedente.
Vista Blockhouse
Tutti e due gli edifici descritti sopra non hanno pareti portanti interne, questo per favorire le attività di gruppo e permettere la personalizzazione degli angoli di squadriglia/sestiglia. All’occorrenza sarà possibile inserire pareti mobili per modulare gli spazi a seconda delle esigenze. Ciascun fabbricato sarà dotato di servizi igienici per l’utilizzo diretto durante le attività, rendendo ciascun edificio autonomo e indipendente per lo svolgimento delle funzioni ricettive.
La Sala Polivalente è l’edificio centrale, sull’esempio della vecchia sala che era il volano di tutte le iniziative proposte e realizzate. La struttura progettata è moderna ma sobria, adatta a rappresentare l’immagine del gruppo Scout Magreta 1 e allineata a quei principi di essenzialità che lo hanno sempre contraddistinto.
Da un’analisi critica del vecchio fabbricato sono stati rivalutati i pregi e si sono cercati di eliminare i difetti e le criticità che si potevano avere, e che gli anni di attività ed esperienze avevano evidenziato; è stata concepita come spazio dai molteplici usi e funzioni, adeguabile e adattabile.
In primo luogo sarà a servizio delle attività Scout nei momenti in cui, per le ragioni più varie, ci sia bisogno di ulteriori spazi coperti per le attività. Ospiterà in una sala anche la sede della Branca R/S. Servirà come ambiente aggregativo e ricreativo per le attività svolte in contemporanea dalle tre Branche, ad esempio feste di tutto il gruppo, pranzi, cene, attività scout allargate alla zona tipo S.Giorgio, feste di Primavera, Challenge, Settimane Comunitarie ecc. La Sala Polivalente al di fuori del calendario delle attività Scout come già accadeva in passato sarà messa a servizio della comunità per attività formative e ricreative di vario tipo.
Vista della Sala Polivalente
Vista della Sala Polivalente
L’edificio polivalente ospita una cucina di 38,00 mq, un salone di 120,00 mq, i servizi igienici e la sede del clan da 19,00 mq. Ciascun ambiente ha accesso diretto verso l’esterno così da poter essere dato in uso singolarmente o abbinato al resto della struttura.
Pianta della Sala Polivalente
L’edificio sarà in legno, avrà una struttura a pannelli portanti tipo x-lam, esternamente le pareti saranno rivestite con un isolamento tipo cappotto in lana di roccia di adeguato spessore con finiture differenti, in alcune zone sarà utilizzato intonaco mentre in altre saranno adottate strutture ventilate con doghe in legno di larice. Internamente verrà realizzata una controparete coibentata per il passaggio degli impianti e finita con una doppia lastra di cartongesso. La copertura sarà realizzata con travetti in legno lamellare; sopra all’orditura dei travetti verrà posato un perlinato a vista in abete accoppiato con un pannello di irrigidimento in legno tipo OSB e una barriera freno al vapore. La coibentazione della copertura sarà in lana di roccia. Sopra alla coibentazione sarà posata una membrana traspirante, la listellatura per la ventilazione e, a finire, il manto di copertura in lamiera grecata in alluminio. I serramenti esterni saranno in PVC di colore bianco con doppio vetro basso emissivo e un valore complessivo Uw= 1.4 W/mqk.
Particolari costruttivi
La cucina, pensata per rispondere sia alla ricettività della sala, ma anche a quella potenziale degli spazi esterni, verrà predisposta con tutti gli standard indispensabili a renderla a norma e funzionale.
Caratterizzata da un accesso sul lato strada, per facilitare il carico/scarico di vivande e alimenti; un accesso ampio verso la sala interna per una comoda fruibilità in caso di servizio ristorazione; un accesso ulteriore sulla corte esterna per facilitare il servizio alle eventuali tavolate in caso di cene o feste.
La cucina
La sala centrale, spaziosa e luminosa, con ampie finestrature pensate per sfruttare al massimo gli apporti solari naturali, è studiata per le più diverse esigenze e concepita come locale unico ma divisibile a seconda delle necessità tramite l’uso di eventuali pareti mobili.
La sala è inoltre caratterizzata da un accesso sul lato strada con antingresso per proteggere gli utenti da sole o intemperie e da due ampie aperture che consentono il passaggio alla corte interna facilitando in generale il flusso delle persone aumentando il senso di continuità tra gli ambienti interni e quelli esterni.
La sala adibita a conferenze
La sala adibita a ristorazione
I servizi igienici comprendono un bagno uomini, un bagno donne ed uno diversamente abili, ciascuno dei quali è dotato oltre al wc di doccia e bidet, i lavabi sono ubicati nel disimpegno comune ai servizi.
Anche i servizi sono dotati di doppio accesso sono facilmente accessibili sia dall’interno che dall’esterno.
I servizi igienici
La dotazione impiantistica, composta da un locale tecnico centralizzato, a servizio dei tre fabbricati, sarà realizzata con un impianto di riscaldamento e raffrescamento a ventil convettori alimentato da un sistema a pompa di calore funzionante ad energia elettrica prodotta parzialmente da fonti rinnovabili e predisposta per la futura istallazione di una macchina di ricambio e trattamento aria a servizio della sala polivalente; la produzione di acqua calda sanitaria avverrà invece localmente all’interno di ogni fabbricato.
L’impiantistica flessibile e funzionale, è stata pensata in virtù di quella che sarà la frequenza ed il tipo di utilizzo dei locali.
Unica utenza a gas metano sarà utilizzata unicamente nel locale cucina, dimensionata ed ottimizzata per soddisfare il fabbisogno delle dotazioni in utilizzo.
L’area esterna, composta da un ampio parcheggio posto a est del lotto tra la strada ed i nuovi fabbricati, sarà accessibile dalla via Fossa ed avrà una capienza di circa trenta posti auto. In adiacenza al parcheggio sarà mantenuto l’attuale accesso carrabile dell’area, con funzione di servizio per il carico e scarico dei materiali e di eventuali diversamente abili. A nord, dove termina la pista ciclabile che collega direttamente al centro del paese, verrà realizzato un accesso pedonale con un’area di sosta per biciclette. L’area a Ovest, compresa tra il torrente Fossa ed i fabbricati in progetto, di circa 4.500,00 mq sarà destinata a parco in cui svolgere giochi ed attività. Le aree da gioco saranno delimitate da alberature e siepi campestri in essenze di varia tipologia.
L’area esterna
Vista prospettica dell’area
Un pensiero per concludere
“Se dovessi suggerire un motto per aiutare i capi nel nostro lavoro, potrebbe essere “Guarda lontano e sorridi“. Ci sono due modi per scalare una montagna. C’è chi sale diritto seguendo il sentiero fatto dagli altri o indicato nella guida; tiene gli occhi fissi sul sentiero, per non perderlo; la sua idea fissa è di farcela ad arrivare in cima. C’è invece un altro tipo di alpinista che è ugualmente ansioso di arrivare in cima, ma che guarda più lontano. Guarda avanti a sé ed in alto e vede le varianti che, a causa di frane, si possono fare rispetto al sentiero preesistente, e varia il suo percorso di conseguenza. Di quando in quando si ferma a guardare attorno a sé per rendersi conto della vista spettacolare che ad ogni passo si apre e si dispiega dinanzi a lui; e così il suo animo si riempie di gioia ed entusiasmo, che rende leggero il suo compito e gli dà una rinnovata spinta per continuare. Inoltre, guardando indietro, si rende conto che le colline che ha tanto faticato per superare sono ormai semplici monticelli di talpe, ed ha la possibilità di far segnali agli altri ancora impegnati nella prima parte della scalata, per dar loro indicazioni e incoraggiamento. Così il secondo alpinista compie la sua scalata con gioioso entusiasmo.
Dunque nel nostro lavoro – come del resto in ogni attività – dovremmo guardare avanti, molto avanti, con grande speranza ed obiettivi elevati, e guardare attorno a noi con gioia e buona volontà; guardare indietro con gratitudine per ciò che è stato compiuto, e quindi continuare con rinnovato vigore, con pronto spirito d’iniziativa e con più larga veduta sulla meta ultima che vogliamo raggiungere, aiutando nel contesto gli altri sul cammino.
Ma quando guardate, guardate lontano, e anche quando credete di star guardando lontano, guardate ancor più lontano!”
da Headquarters Gazette , Novembre 1920
Ancora nessun commento